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Fin dall’antichità gli uomini e le donne hanno dato spazio alla creatività per mettere a punto sistemi che potessero proteggere da gravidanze indesiderate.
Una questione vecchia quanto il mondo che ha portato, dagli antichi Egizi ai tempi più recenti, a utilizzare i metodi contraccettivi più fantasiosi.
Vediamo come è andata…

Gli antichi Egizi, molto ingegnosi, avevano inventato un sistema di barriera, fatto con una pallina di sterco di coccodrillo impastato con il miele. Probabilmente non era molto sicuro procurarsi il primo elemento.

Nell’antica Grecia, le donne dopo un rapporto sessuale si accovacciavano e starnutivano dopo i rapporti sessuali per evitare una gravidanza (che strana forma di allergia!).

Le donne dell’Impero Romano, invece, indossavano dei sacchetti pieni di sterco di lepre per scongiurare le gravidanze. Probabilmente funzionava perché anche i partner scappavano come lepri per l’odore.

Un sistema analogo era usato nel Medioevo, durante il quale erano gli uomini ad appendersi sui vestiti testicoli di castoro, gatto o donnola, intrisi di alcol.

Nel sedicesimo secolo, in Canada, alle donne veniva fatto bere un superalcolico fermentato con i testicoli di castoro essiccati. Probabilmente questo sistema funzionava perché le partner si addormentavano durante i preliminari.

Nell’antica Cina, invece, le donne erano costrette a bere un bicchierino di mercurio. Con buona probabilità non erano solo impedite le nascite, ma anche favorite le morti.

Nel Rinascimento un ditale di ferro, oro o argento, veniva inserito nella vagina per evitare gravidanze indesiderate. Ovviamente non erano evitate le infezioni.

Un classico di tutti i tempi è il preservativo: a Birmingham è stato rinvenuto un profilattico risalente al 1640, ma probabilmente era usato già in tempi molto più antichi.
All’epoca il preservativo era ricavato dalle budella di vari animali, e prima dell’utilizzo doveva essere ammorbidito nel latte.

Anche a Sumatra erano abbastanza all’avanguardia: una specie di diaframma veniva ricavato dall’oppio. Le donne inserivano nella vagina i batuffoli appiccicosi prodotti dalla pianta, solo per rapporti… stupefacenti!

In Europa, nel Cinquecento e Seicento, la soluzione erano i limoni.
Venivano tagliati a metà e inseriti nella vagina, non solo come barriera, ma anche per le supposte proprietà spermicide del succo. Casanova usava questo metodo e ne scrive nei suoi libri.

Un metodo utilizzato in varie parti del mondo e in diverse epoche, era bere l’acqua del crogiuolo del fabbro. Probabilmente, le nascite erano impedite dalla morte delle malcapitate.
Gli ebrei usavano invece come anticoncezionale le spugne marine: queste venivano introdotte nella vagina subito dopo il rapporto per assorbire lo sperma ed evitare le gravidanze indesiderate. Ottimo anche per l’igiene!

Arriviamo a noi: negli ultimi anni si è diffusa la leggenda metropolitana secondo cui fare una lavanda vaginale con la Cola Cola dopo il rapporto possa scongiurare il rischio di una gravidanza. La famosa bevanda ha però un forte potere corrosivo, oltre che un nullo potere anticoncezionale. Chissà se i bambini nati con questo metodo abbiano sviluppato una dipendenza precoce da bollicine?

Questo divertente viaggio ci fa porre una domanda? Quante coppie ricorrono ancora oggi al coito interrotto pensando che sia il metodo più efficace?