Il vantaggio di questi sistemi è indicato dal loro nome: sono naturali, vale a dire non influiscono minimamente sull’organismo femminile. Proprio per questo, però, sono in assoluto i più rischiosi, a causa della necessità di una perfetta conoscenza di come funziona il proprio corpo da parte della donna e anche di una serie di variabili che possono comprometterne l’efficacia.
ALTRI SISTEMI CONTRACCETTIVI
Sistemi naturali
ALTRI SISTEMI
Il corpo ci parla!
Questo sistema si basa sul calcolo probabilistico del preciso momento dell’ovulazione, sulla base della durata del ciclo. Nei giorni a rischio di gravidanza ci si astiene dai rapporti sessuali (o si utilizzano metodi contraccettivi di barriera). La scarsa efficacia di questa forma contraccettiva è legata principalmente al fatto che il ciclo della donna non è regolare come un orologio e possono esserci variazioni anche piuttosto significative della sua durata da un mese a un altro. Inoltre si sottovaluta la vitalità degli spermatozoi, che possono fecondare l’ovulo anche dopo qualche giorno.
Durante le fasi del ciclo mestruale la temperatura interna del corpo (per esempio vaginale) si modifica: è più o meno stabile nella prima metà del ciclo, si abbassa e poi rapidamente si alza al momento dell’ovulazione e rimane stabilmente più alta nella seconda metà del ciclo, scendendo con l’arrivo della mestruazione.
Questo metodo è poco sicuro, non solo per la necessità di misurare la temperatura ogni mattina alla stessa ora, ma soprattutto perché la temperatura stessa può variare sensibilmente a causa di moltissimi fattori (stress, debolezza, infiammazioni, cambi di stagione…).
In questo sistema, il variare della quantità e dell’aspetto delle secrezioni vaginali è considerato un indicatore della fertilità o non fertilità della donna durante le fasi del ciclo mestruale.
Il metodo ha teoricamente un forte fondamento scientifico, ma è in realtà difficilissimo da applicare, soprattutto perché l’aspetto del muco può dipendere da fattori diversi dall’ovulazione, come infezioni, ma anche dallo stress emotivo.
Il coito interrotto è il “fanalino di coda” di tutti i metodi contraccettivi, soprattutto perché è altamente inefficace e stressante sull’intimità sessuale della coppia.
Si basa sull’interruzione del rapporto prima che il partner abbia l’eiaculazione, per evitare che lo sperma entri a contatto con la vagina.
Necessita di una elevata capacità di controllo da parte dell’uomo, spesso difficile da raggiungere, soprattutto in giovane età, e bisogna soprattutto ricordare che non è affatto rara la fuoriuscita di materiale spermatico durante il rapporto, cioè prima dell’eiaculazione vera e propria.